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Partendo da quanto osservato nel delta del Mekomg l‘autore analizza con rigore scientifico, pur non essendo un climatologo, ma un cosmologo e fisico delle particelle, i meccanismi che stanno alla base del cambiamento climatico, evidenziando i fattori che ad esso contribuiscono con il ricorso ad una grande quantità di studi e di dati statistici. Il quadro che ne risulta è ben poco ottimista e quel che appare assai evidente è che, oltre agli sforzi - temo destinati, per diversi motivi, a fallire o quasi - volti a ridurre le emissioni che contribuiscono in maniera determinante all‘accelerazione dei camboamenti climatici, è la necessità di prevedere e per quanto possibile contenere gli effetti, in particolare l‘innalzamento del livello dei mari, che muteranno drasticamente e drammaticamente le possibilità di sussistenza e di sopravvivenza di un mumero immenso, almeno un miliardo di persone, ma forse anche di più, principalmente nel sud-est asiatico ma anche in Europa e in ogni continente.
Un libro, non sempre facile da leggere, soprattutto nelle parti in cui si trattano dettagliatamente temi scientifici, ma raccomandabile che mostra quanto più complessi, e drammatici, siano i problemi, le cui soluzioni, se esistenti e possibili, vanno ben oltre al ridurre in maniera poco più che simbolica le emissioni di CO2.
Lawrence M. Krauss, La fisica del cambiamento climatico, Raffaello Cortina Editore, Milano 2022, ISBN 978-88-3285-458-9
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