La Corea del Nord e i test nucleari

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  1. lupog
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    il giornalista Don Oberdorfer, autore del libro "Le Due Coree, una storia contemporanea" sottolineava pochi giorni prima dei test con missili balistici effettuati dalla Corea del Nord che quel paese avesse svolto tali esperimenti perchè nonostante la moratoria che si era autoimposta dopo i test nucleari del 1998 le sanzioni che erano state rimosse da Clinton le erano state nuovamente imposte. Inoltre u n possibile attacco contro la corea da parte americana è allo stato attuale altamente improbabile. Ciò avverrebbe solo nel caso di attacco diretto al suolo americano ma siccome i dirigenti nordcoreani non sono pazzi questa eventualità e da escludere. Dal punto di vista economico un collasso dell'economia di Pyongyang ed un conseguente crollo del regime autocratico di Kim è da escludere in quanto tale economia per quanto non sviluppata stà conoscendo una fase di relativa crescita. Oberdofer contesta la politica di Bush di non intavolare contatti diretti con la Corea del Nord per evitare di declassare i colloqui multilaterali con i sei (le due Coree, Usa, Cina, Giappone e Russia)..Ma un impegno diretto americano potrebbe essere un primo passo per alleggerire la crisi.

    fonte: FOREIGN POLICY

    Edited by lupog - 26/5/2009, 15:36
     
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  2. lupog
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    La Corea del Nord ha fermamente respinto la risoluzione del
    Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che impone
    sanzioni commerciali e condanna Pyongyang per i test
    missilistici effettuati il 5 luglio senza prevedere però l'eso della forza in caso di inadempimento. Uno dei missili del test era di ampio raggio e teoricamente avrebbe potuto raggiungere gli Stati Uniti ma si è schiantato pochi secondi dopo il lancio. La risoluzione domanda a tutti gli Stati membri di astenersi dal sostenere la Corea del Nord con la tecnologia idonea al suo programma di armamenti e dall'acquistare armi dal paese. Secondo il regime nordcoreano la risoluzione dell'Onu è "il preludio a una seconda guerra coreana".

    FONTE: THE INDEPENDENT
     
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  3. Empereur
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    Vediamo come si evolve la situazione, vista soprattutto la zona delicata e altamente instabile.
     
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  4. lupog
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    La Corea del Nord ha detto lunedì che ha testato con successo un'a bomba nucleare. "Il campo di ricerca scientifica in [nord Corea] ha condotto con successo un'esperimento nucleare sotterraneo in le condizioni sicure il 9 ottobre, 2006 ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale nordcoreana ((KCNA) "Non c'era nessun pericolo di emissioni radioattive nel corso della prova nucleare dal momento che fu eseguita sotto considerazioni scientifiche e con calcolo accurato."
    La KCNA ha riferito il test è stato condotto con tutta la "competenza e la tecnologia" a disposizionee costituisce un avanzamento storico che porta i grande incoraggiamento e gioia al popolo e all'esercito nazionale che hanno disperatamente voluto una capacità di difesa potente ed indipendente"
    il governo sucoreano ha dertto che il test viola la Dichiarazione congiunta del 1991 per la Denuclearizzazione della Penisola coreana nella quale le due Coree si erano accordate a non produrre, testare, o possedere armi nucleari.
    Il mondo ha denunciato fortemente la dichiarazione di Pyongyang di aver condotto un test nucleare nel sottosuolo. Il Consiglio della Sicurezza dell'ONU si èriunto lunedì mattina per discutere sanzioni concrete contro il Nord Corea.
    Il Portavoce della Casa bianca Tony Snow ha condannato il presunto test. "Un test nucleare nord coreano costituirebbe un atto provocatorio" ha detto
    La Cina ha detto che la Corea del Nord " ha ignorato l' opposizione della comunità internazionale e ha condotto il test nucleare". Il governo giapponese ha detto che "il test nucleare rappresenta minaccia seria non solo al nostro paese, ma anche per l'Asia del Nord-est così come per la comunità internazionale"

    Chosun (Sud Corea)
     
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  5. onestobender
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    Ricordo di aver visto su Rainews 24, ormai qualche mese fa, un'intervista di un esperto di questioni coreane che ha detto varie cose molto interessanti dalle quali si poteva capire come la situazione nella penisola sia molto più stabile di quanto si pensi.
    Il concetto centrale era più o meno questo: l'esistenza della Corea del Nord e del suo attuale regime fa comodo a tutti i principali attori dell'area.
    Un crollo del suo regime o addirittura un'azzione militare sarebbero dunque ipotesi da scartare.
    Infatti l'attuale stato delle cose è molto vantaggioso in primis per gli Stati Uniti, che possono mantenere un forte contingente militare nella zona, importante per tenere sotto controllo non solo Pyongyang, ma anche la Cina.
    Più o meno si può dire la stessa cosa di Pechino, che possono contare su una spina nel fianco degli americani.
    Anche il Giappone ha i suoi interessi in ballo: ora in fatti può giustificare un riarmo che gli Stati Uniti hanno continuato ad osteggiare per decenni dopo la guerra.
    Ma chi teme maggiormente un crollo del regime nordcoreano è paradossalmente la Corea del Sud; infatti se le frontiere un giorno si aprissero il governo di Seul dovrebbe far fronte sia a un'emergenza umanitaria che a grossi problemi interni, determinati dall'ingresso massiccio di manodopera poco qualificata e dalle basse pretese salariali.
    Impossibile pensare che i lavoratori sudcoreani non reagiscano.

    E' difficile dunque pensare che, al di là dei proclami, qualcuno faccia qualcosa.
     
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  6. Empereur
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    le tue riflessioni non fanno una piega. tanto più che la Corea del Nord provoca da anni, facendo sfilare missili e esercito in piazza un giorno sì e l'altro anche, e finora nessuno aveva mai alzato mezza voce contro di essa.
     
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  7. Dati e Fatti
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    Il che induce anche a qualche riflessione, sul fatto che l'occidente "crede" di poter sfruttare nel secondo e terzo mondo (come si diceva qualche decennio fa) le convenienze del momento, salvo poi pentirsene amaramente pochi anni dopo.
    Se l'Occidente si pone tra gli altri obiettivi di porsi alla guida politica ed economica del mondo, al punto da voler esportare i suoi modelli con la forza (non l'ho mica detto io, lo ha detto Bush e lo ha ribadito Berlusconi), beh, dovrebbe almeno porsi il problema dell'accettazione universale della propria leadership.
    Il che pone interessanti quesiti, sul piano etico (anzitutto) ma anche di politica e diritto internazionale.
     
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  8. Guida_Storia
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    Una crisi prevedibile. Tutti i passi compiuti negli ultimi mesi dalla Corea del Sud sono stati puntualmente annunciati dal regime: dall'uscita dal Trattato di non proliferazione nucleare, alla riattivazione della centrale nucleare di Yongbyong, all'acquisizione dell'atomica al test nucleare sotterraneo condotto la scorsa notte. Nessuna sorpresa quindi, ma semmai ancora una conferma del fallimento della politica estera dell'amministrazione Bush in Asia così come in Medio Oriente e che chiama in gioco un ruolo di mediazione dell'Europa e anche dell'Italia.
    E' l'opinione di Rosella Ideo, docente di Storia politica e diplomatica dell'Asia orientale all'università di Trieste. "I rapporti, tra Corea del Nord e Stati Uniti, che sono quelli che contano, si sono incancreniti proprio dall'inizio della prima amministrazione Bush che ha ribaltato completamente la politica che aveva portato avanti il suo precedessore Bill Clinton, con l'avvio di un dialogo diretto con la Corea del Nord e, poco prima della scadenza del suo mandato, aveva inviato il suo segretario di Stato, signora Madeleine Albright, a Pyongyang. Una missione che doveva precludere a un viaggio dello stesso presidente in vista di un riallacciamento delle relazioni bilaterali".

    Quel processo si è interrotto con l'arrivo di George W. Bush alla Casa Bianca. Il nuovo presidente "non soltanto ha ignorato la politica del suo predecessore, ma anche quella della Corea del Sud, la cosiddetta 'sunshine politic' che voleva portare la distensione tra le due Coree", ha sottolineato Ideo all'Agi, "Tanto è vero che nel 2000 vi era stato il primo incontro tra i leader delle due Coree a Pyongyang".

    “L'amministrazione Clinton - sottolinea l'esperta - aveva capito che piuttosto che scatenare una guerra con la penisola coreana era meglio arrivare a un dialogo con un regime anche dittatoriale che però potesse trasformarsi nel tempo con riforme economiche e di mercato. Era anche la visione di Seul". Ma quella del nucleare è una crisi annunciata, perché l'amministrazione Bush stava preparando la campagna contro l'Iraq e la Corea del Nord insieme con l'Iran erano nell'asse del male, quindi già nel mirino. Per la professoressa Ideo un segnale positivo è la probabile nomina di un sudcoreano a segretario generale della Nazioni Unite.

    "Corea del Sud e Stati Uniti stanno attraversando una fase di forti tensioni proprio per la politica dell'amministrazione Bush verso Pyongyang. Seul ha continuato a inviare aiuti umanitari ai nordcoreani, anche dopo i test missilistici condotti da Pyongyang lo scorso luglio e vogliono assolutamente la distensione e non il crollo del regime, perché temono che 22-23 milioni di nordcoreani si trasformino in profughi verso la Corea del Sud e anche verso la Cina. Uno scenario da apocalisse".

    Il regime stalinista nordcoreano invece va benissimo alla Cina, perché è un argine alle mire strategiche degli Stati Uniti nella regione. "Pechino ritiene che l'unico modo sia il dialogo diretto tra Pyongyang e Washington", ha sottolineato l'esperta, "Un'ipotesi che l'ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite, John Bolton, ancora ieri ha escluso". La situzione, ha aggiunto, "non potrà migliorare fino a quando gli Stati Uniti non revocheranno le sanzioni economiche imposte a settembre dell'anno scorso.

    Sanzioni che hanno colpito al cuore il regime di Pyongyang, con il congelamento di fondi che i nordcoreani avevano in una banca di Macao e che secondo gli Stati Uniti erano frutto di riciclaggio di danaro sporco e servivano a finanziare il programma nucleare. Una sortita che si produsse proprio mentre al colloquio esapartitico sembrava che si fosse aperto uno spiraglio negoziale sul programma nucleare nordcoreano" con un primo comunicato congiunto. "Dubito che gli Stati Uniti vogliano forzare la mano e attaccare la centrale al plutonio di Yongbyong, perché sono consapevoli che scatenerebbero la seconda guerra di Corea, con il Giappone pronto a intervenire immediatamente".

    Non resta che la via negoziale, ma con altri attori, ha affermato l'esperta, e l'Europa ancora una volta potrebbe svolgere un ruolo incisivo. Secondo la Ideo, la stessa Italia, "fuori dai grandi giochi" potrebbe svolgere una parte importante. "Non dimentichiamoci che con Lamberto Dini come ministro degli Esteri, prima del governo prima Prodi poi del governo Amato, l'Italia è stato il primo Paese a riconoscere diplomaticamente la Corea del Nord dopo lo storico incontro del 2000 tra i leader delle due Coree. La nostra era una posizione assolutamente privilegiata nei confronti di Pyongyang e quel ruolo andrebbe recuperato, anche se non immediatamente, tanto più che i nordcoreani e anche gli altri paesi della regione non lo hanno dimenticato e perché siamo fuori dai grandi giochi e facciamo parte dell'Europa".

    Pagine di Difesa
     
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  9. lupog
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    Il giappone inasprisce le sanzioni contro la corea del nord


    In risposta all'annuncio del test nucleare di lunedì
    scorso, il Giappone ha deciso di inasprire le sanzioni
    economiche contro Pyongyang. Tokyo ha istituito il divieto
    d'entrata in Giappone per tutte le navi e i cittadini
    provenienti dalla Corea del Nord e un embargo totale delle
    importazioni ed esportazioni tra i due paesi. Le nuove
    sanzioni saranno confermate venerdì prossimo in una
    riunione di gabinetto e rimarranno in vigore per sei mesi.


    FONTE: MAINICHI DAILY NEWS, Giappone
     
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  10. Dati e Fatti
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    Sbaglierò, ma alla base mi pare che ci sia un problema di legittimità.
    Voglio dire: fermo restando il fatto che il dittatore coreano è un pericolosissimo pazzoide (credo che sul punto siamo d'accordo), costui ha una bellissima
    scusa di tipo giuridico-internazionale, o almeno di interpretazione del diritto internazionale.

    Perché (per pretestuoso che sia, e lo è indubiamente), l'appiglio ce l'ha: e consiste nel fatto che - a guerra fredda ormai finita da 20 anni o giù di lì - i membri fissi del consiglio di sicurezza sono tutte potenze nucleari.

    In altri termini, sarebbe come se gli USA, che non hanno cotrofirmato il protocollo di Hyoto, pretendessero di sanzionare una nazione perché inquina troppo.

    Ora, io non m'intendo troppo di diritto internazionale.
    Sono passati troppi anni da quando sostenni quell'esame.
    Chiedo anzi ai nostri giuristi di rispondermi nel merito, perché mi interessa.

    Però, sul piano almeno politico-morale, la scusa ce l'hanno, non vi pare?
    Con questo, non dico affatto che Kim Sung Il (occomediavolosichiama) abbia ragione.
    Dico che ha degli alibi.
    Non so se mi sono spiegato.
     
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  11. lupog
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    non sono un giurista , ma l'interrogativo che ti poni Dati , overossia se la Corea possa trovare una giusitificazione sia pure formale allo sviluppo del suo programma atomico dal fatto che i membri permanenti del CdS possiedono tutti l'arma atomica è di pertinenza esclusivamente politica non giuridica.

    Sotto il profilo del diritto internazionale la Corea del Nord si è ritirata nel 2003 dal trattato di non proliferazione nucleare che all'art 2 dava alle potenze non nucleari esclusivamente la possibilità di sviluppare tecnologia civile sotto il patrocinio dell'Aiea. Qui si aprirebbe la questione della reale efficacia del diritto internazionale ed i quali strumenti utilizzare per farlo rispettare in assenza di organismi dotati di apposito potere, eventualmente acquisito dietrio cessione di parte della sovranità degli Stati, ma il discorso sarebbe tropo lungo e ci porterebbe fuori tema


    trattato di non proliferazione nucleare
     
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  12. lupog
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    RISOLUZIONE 1718 CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU


    Il Consiglio di Sicurezza,
    Richiamando le sue precedenti risoluzioni a rguardo , inclusa la risoluzione 825 (1993), risoluzione 1540 (2004) e, in particolare, risoluzione 1695 (2006), così come la dichiarazione del suo Presidente del 6 ottobre 2006 (S/PRST/2006/41),
    Riaffermando che la proliferazione delle arma nucleari, chimiche e biologiche, come i loro mezzi di diffusione costituiscono una minaccia alla pace internazionale e alla sicurezza,
    Esprimendo la preoccupazione più grave riguardo alla dichiarazione della Repubblica Democratica Popolare della Corea (DPRK) di aver condotto un test di un'arma nucleare il 9 ottobre 2006, ed alla sfida che tale test costituisce al Trattato di Non-proliferazione sulle Arma Nucleari ed agli sforzi internazionali volti a fortificare il regime globale di non-proliferazione di arma nucleari, ed il pericolo che ciò pone alla pace e alla stabilità nella regione ed inoltre,
    Esprimendo la sua ferma convinzione che il regime internazionale sulla non -
    proliferazione delle armi nucleari dovrebbe essere mantenuto e ricordando che la Corea del Nord non può avere lo status di stato avente l'arma nucleare in concordanza col Trattato sulla Non-proliferazione delle Arma Nucleari,
    Deplorando l'annuncio della Corea del Nord di ritiro dal Trattato di Non-proliferazione di Armi Nucleari e la sua ricerca di armi nucleari ;
    Deplorando ulteriormente che il Corea del Nord ha rifiutato di ritornare ai colloqui a Sei senza precondizione ;
    Approvando la Dichiarazione congiunta pubblicata il 19 settembre 2005 da Cina, Corea del Nord , Giappone, Repubblica di Corea, Federazione russa e Stati Uniti ;
    Sottolineando l'importanza che il la Corea del Nord risponda alle altre preoccupazioni umanitarie e sulla sicurezza della comunità internazionale ;
    Esprimendo la preoccupazione profonda che il test annunciato dal DPRK ha generato aumentata tensione nella regione ed oltre e determinando perciò che c'è una chiara minaccia alla pace internazionale e alla sicurezza
    Agendo ai sensi del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite e adottando misure ai sensi dell'articolo 41, il Consiglio di sicurezza dell'Onu
    1)Condanna l'esperimento nucleare annunciato dalla Corea del nord il 9 ottobre 2006 in noncuranza flagrante delle sue risoluzioni a riguardo in particolare la risoluzione 1695 (2006), così come della dichiarazione del suo Presidente del 6 ottobre 2006 (S/PRST/2006/41), includendo che tale test porterebbe la condanna universale dellacomunità internazionale e rappresenterebbe una chiara minaccia alla pace internazionale e alla sicurezza;
    2)Esige che la Corea del nord non proceda a un altro esperimento nucleare o al lancio di un missile balistico
    3)Esige che la Corea del nord ritorni immediatamente sul suo annuncio di ritiro dal Trattato di non proliferazione nucleare
    4)Esige che la Corea del Nord si rimetta al Trattato di Non -Proliferazione delle Arma Nucleari ed alle salvaguardie dell' AGENZIA Internazionale per l' Energia Atomica (AIEA) , e sottolinea la necessità per tutti gli Stati Parti dell Trattato sulla Non -Proliferazione delle Armi Nucleari per continuare ad obbedire ai loro impegnii col Trattato.
    5)Decide che la Corea del nord deve sospendere tutte le attività collegate al suo programma di missili balistici ed in questo contesto ristabilire i suoi preesistenti impegni a una moratoria sul lancio di missili;
    6)Decide che la Corea del nord deve eliminare le sue armi nucleari e il suo programma nucleare esistente in modo completo, verificabile e irreversibile deve agire strettamente in accordo con gli impegni applicabili alle Parti secondo il Trattato sulla Non-proliferazione delle Armi Nucleari e le clausole e condizioni del suo Accordo di Salvaguarda dell'AGENZIA internazionale Energia Atomica(AIEA INFCIRC/403) e provvederà che le misure di trasparenza dell'AIEA si estendano oltre questi requisiti, incluso l'accesso al personale, alla documentazione, alle attrezzature ed agli impiantii così come può essere richiesto ed essere ritenuto necessario dall'IAEA;
    7)Decide che la Corea del nord deve eliminare tutte le altre armi di distruzione di massa e i suoi programmi di missili balistici in modo completo, verificabile e irreversibile.
    8)Decide che tutti gli Stati membri devono impedire la consegna, la vendita o il trasferimento, diretti o indiretti, alla Corea del nord , attraverso i loro territori o da parte di loro cittadini, o usando le loro navi di bandiera o gli aerei di
    A)(I)carri armati, di veicoli blindati, di sistemi d'artiglieria di grosso calibro, di aerei da combattimento, di elicotteri d'attacco, di navi da guerra, di e (II) ogni tipo di materiale , equpaggaim ento come dipsoto negli elenchi nei documenti S/2006/814 e S/2006/815, a meno che entro 14 giorni dall'adozione di questa risoluzione il Comitato ha corretto o ha completato le sue disposizioni che prendono anche in considerazione l'elenco nel documento S/2006/816, così come gli altri articoli, materiali, attrezzature, beni e la tecnologia determinati dal Consiglio di sicurezza o dalComitato che potrebbero contribuire ai programmi dellla Corea del Nord relativi all'arma nucleare, ai missili balistici o ad altri armi di distruzione di massa e (III) beni di lusso.
    B)Decide che la Corea del nord deve cessare l'esportazione (di equipaggiamenti militari) e che tutti gli Stati membri devono proibire l'acquisto di tali materiali.
    C) Decide che tutti gli Stati membri devono impedire la fornitura alla Corea del nord, da parte di loro cittadini o dal loro territorio, di assistenza tecnica e di consigli collegati (agli equipaggiamenti militari).
    D) Decide che tutti gli Stati membri in accordo con le loro rispettive procedure legali devono congelare immediatamente i fondi, beni finanziari e altre risorse economiche possedute da persone o entità satbilite dal Consiglio di Sicurezza o dal Comitato Internazionale che abbiano legami o abbiano fornito un'assistenza, anche con mezzi illegali, al programma nucleare e ad altri programmi di armi di distruzione di massa della Corea del nord.
    E)Decide che tutti gli Stati membri devono adottare le misure necessarie per impedire l'ingresso o il transito sul loro territorio di persone considerate responsabili dei programmi nucleari, di missili balistici e altri programmi di armi di distruzione di massa della Corea del nord.
    F)Decide che gli Stati membri devono cooperare in particolare procedendo all'ispezione dei carichi (di merci) in direzione e in provenienza dalla Corea del nord (...) per impedire il traffico illecito di armi nucleari, chimiche o biologiche
    9) Decide che i provvedimenti del i paragrafo 8 D di cui sopra non si applichino ai beni finanziari o altre risorse che sono state determinate dagli Stati attinenti al necessario per le spese di base, incluso pagamenti per generi alimentari affitto , mutuo ipotecario, medicine e trattamento medico , tasse, premi di assicurazione e tariffe di utilità pubblica , (.....)
    10)Decide che le misure imposte dal paragrafo 8 (e) di cui sopra non si
    applichino dove il Comitato determini caso per caso che tale viaggio è giustificato per motivi di bisogno umanitario, incluso doveri religiosi o altrimentidove il Comitato concluda che un'esenzione favorirebbe gli
    obiettivi della presente risoluzione;
    11) Richiama tutti gli Stati Membri a riferire al Consiglio di Sicurezza entro
    trenta giorni dall'adozione di questa risoluzione sulle misure che loro hanno preso con un occhio all'efficace attiazione dei provvedimenti del paragrafo 8 di cui sopra;
    12) Decide di istituire , (.....) un Comitato del Consiglio di Sicurezza comprendente tutti i membri del Consiglio, che si impegni nei compiti seguenti:
    (a) cercare da tutti gli Stati, in particolare quelli che producono o possiedono
    articoli, materiali, attrezzatura, beni e la tecnologia di cui al par 8 , informazioni riguardo alle azioni prese da loro per attuare efficacemente le misure imposte dal paragrafo 8 di questa risolouzione e qualsiasi informazione che può considerarsi utile a questo riguardo;
    (b) esaminare e prendere provvedimenti sulle informazioni che riguardano presunte violazioni di misure imposte dal paragrafo 8 di questa risoluzione;
    ( c) considerare e decidere sulle richieste di esenzioni al di fuori dei paragrafi 9 e 10 di cui sopra;
    d) determinare ulteriori elementi, materiali, attrezzatura beni e
    tecnologia da specificare ai fini dei paragrafi 8 (i) e 8 di cui
    sopra;
    (e) designare ulteriori individui e entità soggette alle misure
    imposte dai paragrafi 8 (d) e 8 (e) di cui sopra;
    (f) promulgare le linee guida che possano essere necessarie per facilitare
    la realizzazione delle misure imposte da questa risoluzione;
    ( g) riferire almeno ogni 90 giorni al Consiglio di Sicurezza sul suo lavoro, con le osservazioni e raccomandazioni, in particolare sui modi per rafforzare
    l'efficacia delle misure imposte dal paragrafo 8;



    13) Accoglie ed incoraggia gli ulteriori sforzi da patre di tutti gli Stati preoccupati di intensificare i loro sforzi diplomatici, di frenare tutte le azioni che aggraverebbero la tensione e di facilitare la ripresa dei collloqui a sei , con uno sguardo alla realizzazione spedita della Dichiarazione Congiunta pubblicata il 19 settembre 2005 da Cina, Corea del Nord, Giappone, Repubblica della Corea , Federazione russa e
    Stati Uniti, a realizzare la denuclearizzazione verificabile della Penisola coreana e a mantenere la pace e la stabilità nella Penisola coreana ed in Asia nordorientale.

    14)Invita la Corea del nord a ritornare immediatamente ai colloqui a sei, senza condizioni.
    15) Afferma che terrà sotto controllo le azioni della Corea del Nord e che , se necessario, sarà pronta a rivedere l'appropriatezza delle misure contenute al punto 8
    16) Sottolinea che ulteriri decisioni saranno richieste, qualora dovesse essere necessario prendere misure aggiuntinve,
    17)Decide di rimanere al corrente della questione,








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  13. lupog
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    Il presunto test nucleare della Corea del Nord di questa settimana ancora sta mettendo lo scompiglio nella comunità internazionale. È solo un intoppo sulla strada di una soluzione negoziata? O è l'inzio di una spirale che conduce al conflitto? La rivista Foreign Policy ne parla con Marcus Noland, esperto delle vicende coreane.

    I nord coreani credono che il possesso di armi nucleari sia centrale alla sopravvivenza del loro regime. Sulla tempistica dell'annuncio ci sono diverse ipotesi: una che dovrebbe celebrare il decimo anniversario dell'entrata in carica di Kim Jong-il come segretario del Partito Coreano dei Lavoratori, l'altra di cercare di mettere un ombra sulla selezione di Ban Ki-moon a nuovo segretario generale dell'ONU (poi ugualmente eletto n.d.r). C'è poi la teoria che lesso hanno voluto creare problemi sulla visita del Primo Ministro giapponese Shinzo Abe in Cina.

    Questo gesto chiaramente fortificherà coloro che all'interno di Giappone vogliono una capacità militare e una politica estera più robusta. Ci si deve aspettare una reazione giapponese che consisterà nell'aumentare le spese per la difesa ed intensificare la cooperazione con gli Stati Uniti, specialmente su cose come la difesa missilistica nazionale. A più lungo termine, ci si può immaginare passi più drammatici dal Giappone, se la Corea del nord che andrà avanti col programma di armi nucleare. Può darsi che il Giappone inviti gli Stati Uniti a collocare i missili nucleari a breve raggio in Giappone – sotto controllo americano- come deterrente contro i Nordcoreani. Anche a Taipei che vede se stessa come un piccolo paese che deve affrontare una grande potenza (la Cina) qualcuno potrebbe essere tentato di seguire la strada intrapresa dalla Corea del Nord. Al di là dell'Asia del Nord-est , c'è grande preoccupazione che la nord Corea sia tentata di esportare la tecnologia nucleare, il materiale fissile o nel caso peggiore, un'arma nucleare. La Corea del Nord ha una storia lunga di [] cooperazione militare segreta con ogni grande esportatore di petrolio nel mondo, inclusi alcuni regimi abbastanza poco raccomandabili come Iran e la Siria. Ha anche contatti molto significativi con bande criminali in tutto il mondo.

    È molto più probabile che a tecnologia nucleare finisca nelle mani di un stato che di organizzazioni come Al Qaeda. Trasferire tale tecnologia non è un compito semplice : ciò richiederebbe una situazione con una collocazione fissa, impianti fissi , e uno staff , di mercenari o indigeni , tecnologicamente capaci di maneggiare quella roba. Sarebbe difficile fare ciò per chi non è un p Stato, anche se c'è il timore che anche al Qaeda se ne possa impadronire.

    Il comportamento della Cina verso la Corea è ambivalente: da una parte viene vista come un utile pedina nella sua rivalità con gli USA e l'India. D'altro canto I cinese stanno parlando di sanzioni punitive cosa che essi non avevano fatto in passato Ma i cinesi ancora sembrano approcciarsi a questo in una maniera abbastanza riservata, almeno rispetto agli Stati Uniti ed il Giappone. Io sono scettico, dice Noland che qualsiasi politica di sanzioni economiche distoglierebbe la nord Corea dal suo obbiettivo. Rimane comunque il timore che i nord coreani facciano un errore di valutazione a vadano oltre ciò che gli Usa e la sud Corea potrebbero accettare. In questo caso non sarebbe da escludere una escalation militare nella penisola coreana.

    Il nord coreano stavano accumulando petrolio da tempo. Questo dal momento che oro stavano progettando un test e avevano capito che stavano per essere colpito da sanzioni . Essi guardano all'esempio del Pakistan, dove gli Stati Uniti e gli altri paesi misero sanzioni sul Pakistan . Ma quasi immediatamente, gli interessi agricoli l'11/9 hanno indotto molti paesi a rilassare le sanzioni ed alla fine tutte le sanzioni economiche furono tolte. I sudcoreani ed i cinesi sono più preoccupati dell'instabilità nella parte settentrionale della penisola coreana che del fatto che la Corea del nord abbia l'arma nucleare. Secondo me il tutto finirà come per il Pakistan. I nordcoreani pensano che dopo un anno o due di sanzioni lo status quo ritornerà ed essi saranno accettati come potenza nucleare.

    fonte: foreign Policy
     
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  14. lupog
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    GLI USA: "LA COREADEL NORD RINUNCIA AL NUCLEARE"

    La Corea del Nord ha accettato di fornire una lista completa di tutti i suoi programmi nucleari e di smantellarli entro la fine dell'anno. Lo ha dichiarato a Ginevra il capo dei negoziatori americani Christopher Hill al termine di due giorni di colloqui bilaterali con la controparte nordcoreana.

    Non c'é stato finora alcun commento da parte nordcoreana alle dichiarazioni del vice segretario di Stato americano Hill. Secondo quest'ultimo i dettagli dell'intesa raggiunta a Ginevra verranno discussi nel prossimo incontro a sei (Nord e Sud Corea, Usa, Giappone, Cina e Russia) previsto a Pechino a metà settembre.

    FONTE: ANSA

    premesso che altre volte il governo di Pyongyang ha annunciato la dismissione del programma nucleare e che quindi finchè non si concrettizza tale promessa è giusto diffidare, ci sono tuttavia alcuni elementi che fanno ritenere che siamo di fronte ad una possibile svolta storica: la Nord Corea ha riammesso gli ispettori dell'Aiea al controllo dei suoi siti nucleari, ha già provveduto a chiudere il suo principale centro di arrichimento dell'uranio a Yongbon, infine Kim Jong Il vista la drammatica situazione di miseria del suo paese ha interesse ad accettare l'offerta di aiuti economici ed alimentari in cambio della rinuncia al programma nucleare.
     
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  15. lupog
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    Doppia sfida di Pyongyang alla comunità internazionale: nella stessa giornata il regime nordcoreano ha compiuto il secondo test nucleare della sua storia e effettuato il lancio di tre missili con una gittata di 130 chilometri. È stato lo stesso governo di Kim Jong-il ad annunciare di aver condotto un test atomico più potente di quello dell'ottobre 2006 che scatenò l'indignazione e la preoccupazione del mondo intero. Il regime nordcoreano inoltre, secondo quanto riferito da una fonte di alto rango dell'ambasciata nordcoreana a Mosca citata dall'agenzia Itar-Tass, non esclude di effettuare altri test nucleari se gli Stati Uniti continueranno nella loro politica di intimidazione nei confronti dei Pyongyang.

    FONTE: CORRIERE.IT

    http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_25...44f02aabc.shtml
     
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27 replies since 17/7/2006, 14:51   725 views
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