L'EUROPA MEDIEVALE

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  1. Cornelio Scipione.
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    Paradossalmente l'Europa assunse radici cristiane così salde per tutto il medioevo e oltre proprio per esistenza della minaccia islamica che incombeva sia ad oriente sia da Occidente.
    Queste pressioni spinsero il Mondo occidentale a iniziare quel processo di Europeizzazione che ancora oggi caratterizza il nostro continente.
    L'Europa visse soprattutto nell'alto medioevo molti pericoli: ad occidente nel 713 i Visigoti caddero completamente lasciando la penisola iberica sotto il dominio islamico, e da lì poterono effettuare numerosissime incursioni e saccheggi in tutta la Francia meridionale;Nel 732 però è Carlo martello ha fermare l'avanzata islamica salvando l'Europa dalla ormai quasi certa disfatta del mondo occidentale; ad oriente invece fu Leone III di Costantinopoli ha respingere gli arabi e ha salvare il suo Impero Romano d'oriente che resistette al passaggio dall'età antica all'età medievale(uno dei pochissimi elementi di continuità insieme alla chiesa di Roma).
    L'epoca antica non lasciò ai postumi nessun concetto di Europa che fosse qualcosa di più di una mera espressione geografica,anche se qualche fonte riguardante l'Europa ci è pervenuta , come per esempio la contrapposizione che fa Ippocrate(di origine greca poi trasferitosi a Roma)(460-377 a.C.) tra Asia e Europa, dicendo che in Asia tutto è bello , sfarsoso ed elegante e civile , e gli uomini hanno costumi più miti e mansueti, mentre l'Europa (che finisce per farla prevalere)ha le genti che sono maggiori nel lavoro, nell'operosità , nel valore , nella resistenza fisica, e hanno un carattere irascibile e ribelle (proposto come dato positivo); L'Europa è bellicosa e attiva, mentre in Asia vige quasi in assoluto una monarchia dove gli uomini sono padroni di nessuno e neanche di se stessi, sono di carattere servile ; mentre le migliori forme di governo sono Europee, l'Europa è come un laboratorio dove si sperimenta la migliore forma di governo per l'uomo e l'epicentro di questo laboratorio è il Mar Egeo e l'Italia.

    Come tutti sappiamo, l'Europa nel Medioevo cessa di avere quell'unità politica che invece prima era presente grazia all'Impero Romano.
    L'Europa dovette affrontare una serie di invasioni di popoli barbari che insediatisi nella culla della civilizzazione , non fecero altro che distruggere la civiltà in senso proprio.
    Questi popoli barbari si stanziarono quindi in Europa e crearono tutti o quasi tutti un loro regno autonomo; quello che più spiccava era il Regno di Clodoveo, il primo re merovingio, che invece di convertirsi all'arianesimo scelse la strada più "furba" convertendosi al cattolicesimo, entrando nelle grazie della Chiesa di Roma e impedendo così quelle aspre lotte tra eretici e cattolici che caratterizzarono il vecchio continente per tutti i primi secoli dell'Alto medioevo.
    Clodoveo quindi aveva gettato le basi per la formazione di uno stato forte che con i Carolingi ebbe il suo picco più alto.
    Si affaccia quindi un Europa una proposta di unificazione politica sotto un solo sovrano, quello Franco che con la cacciata degli arabi nella battaglia di Poiters e con la conquista e l'affermarsi dei propri domini anche oltre il Reno comprendendo i Paesi bassi e Germania e parte della penisola Iberica, Italia e dopo aver conquistato il Regno degli Avari e sconfitto definitivamente gli Ungari, che creavano un certo fastidio con le loro scorrerie, si presentarono come la continuazione dell'Impero Romano d'occidente, nin contrapposizione con l'Impero Bizantino che invece non riconosceva i Carolingi come un Impero , affermando che l'unico impero Romano ancora in piedi era il loro.
    La verità è che l'illusione di una unificazione dell'Europa sotto un solo potere ci fu, ma dopo la morte di Carlo Magno, le speranze di una unità politica Europea cessarono definitivamente.
    Bisogna però chiedersi cosa ha spinto a credere nella proposta Carolingia, che comunque non comprendeva assolutamente tutta l'Europa, ma si limitava alla parte Centro-nord dell'Europa; il motivo è semplice: con l'arrivo dell'Islam nel mediterraneo ci fu uno spostamento del baricentro del potere più a Nord rispetto all'età antica , perchè erano territori più sicuri e più lontani dalla minaccia islamica.
    C'è un altro problema da analizzare, e cioè, cosa intendiamo per Europa? i Romani parlavano di Ecumene , non di Europa e avevano la teoria del "sine limes", che li esortava a non concentrasi sul concetto di Europa, mentre nel medioevo l'idea di europa era più o meno definita, anche se solo geograficamente, ma allora, quando parliamo di unificazione dell'Europa cosa bisogna comprendere all'interno del progetto? la Russia? la Turchia? o anche la Spagna che era stata una delle regioni più romanizzate insieme al su della Francia ed ora invece in mano ai conquistatori islamici? e l'Impero bizantino?
    E' ovvio quindi che stiamo parlando di un Europa molto ristretta e l'Impero Carolingio non abbracciava altro che l'Europa centrale e settentrionale; e come dice Roberto S.Lopez la speranza carolingia non è stato altro che una Falsa Partenza , perchè la strada intrapresa dall'Europa era ormai definita, ovvero una suddivisione di istituzioni politiche indipendenti l'uno dall'altra, e sarà proprio questa autonomia politica di ogni singolo stato ad ottenere l'Europa che noi oggi conosciamo; è un processo di distaccamento politico dei singoli stati che avranno sì un'origine comune che li legherà per sempre e una concezione e fede religiose che partono dalla stessa radice, ma col tempo le differenze di ogni singola istituzione politica si accentuano sempre più sviluppando un proprio percorso all'interno di una comunità chiamata Europa.
    Per tutto il medioevo( o quasi) vige un'unità religiosa e spirituale che vede protagonista la Chiesa di Roma; questo è dunque un elemento legante che giocherà un ruolo indispensabile per la formazione degli stati territoriali di tipo nazionale.

    Non è neanche da prendere in considerazione la speranza offerta successivamente dal Sacro Romano Impero, che tutto sembrava tranne che un Impero, e infatti col tempo prenderà i caratteri di un Regno che anche lui andrà indebolendosi con la conseguente formazione dei Comuni Italiani e la loro affermazione.

    Tornando alla caduta dell'Impero Romano d'occidente, l'Europa affrontò il periodo più buio della sua esistenza; ci fu veramente un regresso della società, ma fu proprio da questo regresso che rinascerà un Europa ancora più forte e più viva capace , nei secoli successivi soprattutto in età moderna, di dominare il Mondo e assumere un ruolo di superiorità di fronte a tutto il Pianeta.
    La ripresa iniziò proprio intorno all'anno 1000 d.C e non è affatto un caso che proprio in quel periodo che cessarono le scorrerie di popoli barbari che impedivano all'Europa di stabilizzarsi e di poter svilupparsi.

    Dalle mappe geografiche di Strabone, di Tolomeo e di Cosma Indicopleuste, ci possiamo rendere conto di come gli Europei vedevano il mondo e quale era la loro concezione e il loro ruolo.
    ECCO LA MAPPA DI STRABONE:
    image

    LA MAPPA DI TOLOMEO:
    image

    LA MAPPA DI COSMA:
    image

    Ma le mappe più rappresentate per tutto il Medioevo erano le mappe di tipo tripartito T-O :
    image



    L'Europa fu costretta alla conoscenza dell'islma proprio grazie alle Crociate, che fu un fenomeno del tutto Europeo, escludendo Bisanzio.
    Le crociate non sono altro che lo sprigionamento di forza esercitata dall'Europa nella piena ripresa economica, politica e militare.
    In Europa mancava spazio , servivano nuove terre e nuove frontiere, e nuove ricchezze per saziare la fame d'oro dei sovrani occidentali.
    La Crociata viene presentata come un evento assolutamente religioso, in realtà di religioso ne ce ne è ben poco, anche se il principio di partenza era quello.
    L'aumento demografico Europeo e il problema della successione dinastica dei sovrani Occidentali spinsero questi ultimi ha investire soldi e risorse nelle crociate per la risoluzione dei loro problemi: perchè il problema delle successioni er comune a tutte le monarchie europee, e togliere candidati per la successione al trono per mandarli a governare in Terra santa, poteva essere un buon rimedio per evitare le aspre e sanguinose guerre di successione.
    L'aspetto economico poi non è da sottovalutare, visto che l'apertura a nuovi mercati e all'acquisizione del monopolio su determinati prodotti e al controlli di tutte le vie carovaniere e marittime provenienti dall'Asia , avrebbe garantito all'Europa entrate fiscali di una portata illimitata; a gioire delle Crociate furono anche alcune città marinare italiane che si impadronirono dei porti sulla costa del Libano e dell'attuale Israele costruendoci dei Fondaci.


    Vorrei concludere il mio post con una frase dello storico Marc Bloch:
    "La loro originaria miseria(degli Europei) è una delle ragioni che le hanno portate a sotomettere e sfruttare il Mondo".

     
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  2. Rosenberg
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    CITAZIONE (Cornelio Scipione. @ 29/5/2008, 12:50)
    Paradossalmente l'Europa assunse radici cristiane così salde per tutto il medioevo e oltre proprio per esistenza della minaccia islamica che incombeva sia ad oriente sia da Occidente.
    Queste pressioni spinsero il Mondo occidentale a iniziare quel processo di Europeizzazione che ancora oggi caratterizza il nostro continente.
    L'Europa visse soprattutto nell'alto medioevo molti pericoli: ad occidente nel 713 i Visigoti caddero completamente lasciando la penisola iberica sotto il dominio islamico, e da lì poterono effettuare numerosissime incursioni e saccheggi in tutta la Francia meridionale;Nel 732 però è Carlo martello ha fermare l'avanzata islamica salvando l'Europa dalla ormai quasi certa disfatta del mondo occidentale; ad oriente invece fu Leone III di Costantinopoli ha respingere gli arabi e ha salvare il suo Impero Romano d'oriente che resistette al passaggio dall'età antica all'età medievale(uno dei pochissimi elementi di continuità insieme alla chiesa di Roma).
    L'epoca antica non lasciò ai postumi nessun concetto di Europa che fosse qualcosa di più di una mera espressione geografica,anche se qualche fonte riguardante l'Europa ci è pervenuta , come per esempio la contrapposizione che fa Ippocrate(di origine greca poi trasferitosi a Roma)(460-377 a.C.) tra Asia e Europa, dicendo che in Asia tutto è bello , sfarsoso ed elegante e civile , e gli uomini hanno costumi più miti e mansueti, mentre l'Europa (che finisce per farla prevalere)ha le genti che sono maggiori nel lavoro, nell'operosità , nel valore , nella resistenza fisica, e hanno un carattere irascibile e ribelle (proposto come dato positivo); L'Europa è bellicosa e attiva, mentre in Asia vige quasi in assoluto una monarchia dove gli uomini sono padroni di nessuno e neanche di se stessi, sono di carattere servile ; mentre le migliori forme di governo sono Europee, l'Europa è come un laboratorio dove si sperimenta la migliore forma di governo per l'uomo e l'epicentro di questo laboratorio è il Mar Egeo e l'Italia.

    Come tutti sappiamo, l'Europa nel Medioevo cessa di avere quell'unità politica che invece prima era presente grazia all'Impero Romano.
    L'Europa dovette affrontare una serie di invasioni di popoli barbari che insediatisi nella culla della civilizzazione , non fecero altro che distruggere la civiltà in senso proprio.
    Questi popoli barbari si stanziarono quindi in Europa e crearono tutti o quasi tutti un loro regno autonomo; quello che più spiccava era il Regno di Clodoveo, il primo re merovingio, che invece di convertirsi all'arianesimo scelse la strada più "furba" convertendosi al cattolicesimo, entrando nelle grazie della Chiesa di Roma e impedendo così quelle aspre lotte tra eretici e cattolici che caratterizzarono il vecchio continente per tutti i primi secoli dell'Alto medioevo.
    Clodoveo quindi aveva gettato le basi per la formazione di uno stato forte che con i Carolingi ebbe il suo picco più alto.
    Si affaccia quindi un Europa una proposta di unificazione politica sotto un solo sovrano, quello Franco che con la cacciata degli arabi nella battaglia di Poiters e con la conquista e l'affermarsi dei propri domini anche oltre il Reno comprendendo i Paesi bassi e Germania e parte della penisola Iberica, Italia e dopo aver conquistato il Regno degli Avari e sconfitto definitivamente gli Ungari, che creavano un certo fastidio con le loro scorrerie, si presentarono come la continuazione dell'Impero Romano d'occidente, nin contrapposizione con l'Impero Bizantino che invece non riconosceva i Carolingi come un Impero , affermando che l'unico impero Romano ancora in piedi era il loro.
    La verità è che l'illusione di una unificazione dell'Europa sotto un solo potere ci fu, ma dopo la morte di Carlo Magno, le speranze di una unità politica Europea cessarono definitivamente.
    Bisogna però chiedersi cosa ha spinto a credere nella proposta Carolingia, che comunque non comprendeva assolutamente tutta l'Europa, ma si limitava alla parte Centro-nord dell'Europa; il motivo è semplice: con l'arrivo dell'Islam nel mediterraneo ci fu uno spostamento del baricentro del potere più a Nord rispetto all'età antica , perchè erano territori più sicuri e più lontani dalla minaccia islamica.
    C'è un altro problema da analizzare, e cioè, cosa intendiamo per Europa? i Romani parlavano di Ecumene , non di Europa e avevano la teoria del "sine limes", che li esortava a non concentrasi sul concetto di Europa, mentre nel medioevo l'idea di europa era più o meno definita, anche se solo geograficamente, ma allora, quando parliamo di unificazione dell'Europa cosa bisogna comprendere all'interno del progetto? la Russia? la Turchia? o anche la Spagna che era stata una delle regioni più romanizzate insieme al su della Francia ed ora invece in mano ai conquistatori islamici? e l'Impero bizantino?
    E' ovvio quindi che stiamo parlando di un Europa molto ristretta e l'Impero Carolingio non abbracciava altro che l'Europa centrale e settentrionale; e come dice Roberto S.Lopez la speranza carolingia non è stato altro che una Falsa Partenza , perchè la strada intrapresa dall'Europa era ormai definita, ovvero una suddivisione di istituzioni politiche indipendenti l'uno dall'altra, e sarà proprio questa autonomia politica di ogni singolo stato ad ottenere l'Europa che noi oggi conosciamo; è un processo di distaccamento politico dei singoli stati che avranno sì un'origine comune che li legherà per sempre e una concezione e fede religiose che partono dalla stessa radice, ma col tempo le differenze di ogni singola istituzione politica si accentuano sempre più sviluppando un proprio percorso all'interno di una comunità chiamata Europa.
    Per tutto il medioevo( o quasi) vige un'unità religiosa e spirituale che vede protagonista la Chiesa di Roma; questo è dunque un elemento legante che giocherà un ruolo indispensabile per la formazione degli stati territoriali di tipo nazionale.

    Non è neanche da prendere in considerazione la speranza offerta successivamente dal Sacro Romano Impero, che tutto sembrava tranne che un Impero, e infatti col tempo prenderà i caratteri di un Regno che anche lui andrà indebolendosi con la conseguente formazione dei Comuni Italiani e la loro affermazione.

    Tornando alla caduta dell'Impero Romano d'occidente, l'Europa affrontò il periodo più buio della sua esistenza; ci fu veramente un regresso della società, ma fu proprio da questo regresso che rinascerà un Europa ancora più forte e più viva capace , nei secoli successivi soprattutto in età moderna, di dominare il Mondo e assumere un ruolo di superiorità di fronte a tutto il Pianeta.
    La ripresa iniziò proprio intorno all'anno 1000 d.C e non è affatto un caso che proprio in quel periodo che cessarono le scorrerie di popoli barbari che impedivano all'Europa di stabilizzarsi e di poter svilupparsi.

    Dalle mappe geografiche di Strabone, di Tolomeo e di Cosma Indicopleuste, ci possiamo rendere conto di come gli Europei vedevano il mondo e quale era la loro concezione e il loro ruolo.
    ECCO LA MAPPA DI STRABONE:
    (IMG:http://files.splinder.com/b6db419c14509f94...e8f3187da2.jpeg)

    LA MAPPA DI TOLOMEO:
    (IMG:http://www.sapere.it/tc/img/Geografia/perc...iaTolomeoHP.jpg)

    LA MAPPA DI COSMA:
    (IMG:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...icopleustes.jpg)

    Ma le mappe più rappresentate per tutto il Medioevo erano le mappe di tipo tripartito T-O :
    (IMG:http://www.diegocuoghi.it/Piri_Reis/part4/cartaT1.jpg)



    L'Europa fu costretta alla conoscenza dell'islma proprio grazie alle Crociate, che fu un fenomeno del tutto Europeo, escludendo Bisanzio.
    Le crociate non sono altro che lo sprigionamento di forza esercitata dall'Europa nella piena ripresa economica, politica e militare.
    In Europa mancava spazio , servivano nuove terre e nuove frontiere, e nuove ricchezze per saziare la fame d'oro dei sovrani occidentali.
    La Crociata viene presentata come un evento assolutamente religioso, in realtà di religioso ne ce ne è ben poco, anche se il principio di partenza era quello.
    L'aumento demografico Europeo e il problema della successione dinastica dei sovrani Occidentali spinsero questi ultimi ha investire soldi e risorse nelle crociate per la risoluzione dei loro problemi: perchè il problema delle successioni er comune a tutte le monarchie europee, e togliere candidati per la successione al trono per mandarli a governare in Terra santa, poteva essere un buon rimedio per evitare le aspre e sanguinose guerre di successione.
    L'aspetto economico poi non è da sottovalutare, visto che l'apertura a nuovi mercati e all'acquisizione del monopolio su determinati prodotti e al controlli di tutte le vie carovaniere e marittime provenienti dall'Asia , avrebbe garantito all'Europa entrate fiscali di una portata illimitata; a gioire delle Crociate furono anche alcune città marinare italiane che si impadronirono dei porti sulla costa del Libano e dell'attuale Israele costruendoci dei Fondaci.


    Vorrei concludere il mio post con una frase dello storico Marc Bloch:
    "La loro originaria miseria(degli Europei) è una delle ragioni che le hanno portate a sotomettere e sfruttare il Mondo".

    Caro Cornelio, l'Europa fece conoscenza con l'Islam assai prima delle Crociate. Le penetrazioni arabe dall'Ifriqya alla Sicilia e ,soprattutto, alla penisola iberica costituirono i prodromi di una permanenza particolarmente consistente dell'Islam nel continente europeo.
    Ovviamente soprattutto in Andalusia.La presa di Toledo di Alfonso VI di Leon Y Castilia (1085) si iscrive in quella parabola che va sotto il nome di Reconquista e che, di fatto, non termina che nel famigerato 1492.
    Fletcher tende, come tutta la medievistica britannica, ad avocare il movimento "reconquista" in una prova generale della Crociata.
    In realtà mi sento molto più vicino alla Scuola Israeliana.
    Tendo a separare i due contesti e le due cause.
    Riguardo al movimento crociato, poi, il 1095 a Clermont parla chiaro.
    Urbano II non evocò "la liberazione del Sepolcro" da parte dei sovrani ...come sai bene quella è una fase successiva.
    Il Pontefice si rivolgeva ai famosi mali christiani che, bellatores soltanto di nome, trascorrevano il loro tempo a depredarsi vicendevolmente alla luce di una inesistente forza centripeta autorevole. E questi mali christiani erano piccoli milites, molto spesso spacciati per "baroni" da una medievistica ancora approssimativa. Le scorrerie, spesso chiamate col titolo altisonante di "guerre" avvenivano ormai abitualmente fra costoro che, piccoli nobili, venivano fermati irregolarmente e saltuariamente dai movimenti delle Paci di D-o che poi si evolveranno, senza grandi vantaggi a dirla tutta, in Tregue di D-o.
    Occorreva esportare questo male.
    Nell'estate del 1096 la Crociata, quella vera che si beffava delle infamie della primavera di quello stesso anno, costituiva il prodigioso esito di un'operazione socioeconomica esaltante.
    Non per nulla il Papa era Urbano...
     
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  3. Cornelio Scipione.
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    CITAZIONE
    Caro Cornelio, l'Europa fece conoscenza con l'Islam assai prima delle Crociate. Le penetrazioni arabe dall'Ifriqya alla Sicilia e ,soprattutto, alla penisola iberica costituirono i prodromi di una permanenza particolarmente consistente dell'Islam nel continente europeo.
    Ovviamente soprattutto in Andalusia.La presa di Toledo di Alfonso VI di Leon Y Castilia (1085) si iscrive in quella parabola che va sotto il nome di Reconquista e che, di fatto, non termina che nel famigerato 1492.
    Fletcher tende, come tutta la medievistica britannica, ad avocare il movimento "reconquista" in una prova generale della Crociata.
    In realtà mi sento molto più vicino alla Scuola Israeliana.
    Tendo a separare i due contesti e le due cause.
    Riguardo al movimento crociato, poi, il 1095 a Clermont parla chiaro.
    Urbano II non evocò "la liberazione del Sepolcro" da parte dei sovrani ...come sai bene quella è una fase successiva.
    Il Pontefice si rivolgeva ai famosi mali christiani che, bellatores soltanto di nome, trascorrevano il loro tempo a depredarsi vicendevolmente alla luce di una inesistente forza centripeta autorevole. E questi mali christiani erano piccoli milites, molto spesso spacciati per "baroni" da una medievistica ancora approssimativa. Le scorrerie, spesso chiamate col titolo altisonante di "guerre" avvenivano ormai abitualmente fra costoro che, piccoli nobili, venivano fermati irregolarmente e saltuariamente dai movimenti delle Paci di D-o che poi si evolveranno, senza grandi vantaggi a dirla tutta, in Tregue di D-o.
    Occorreva esportare questo male.
    Nell'estate del 1096 la Crociata, quella vera che si beffava delle infamie della primavera di quello stesso anno, costituiva il prodigioso esito di un'operazione socioeconomica esaltante.
    Non per nulla il Papa era Urbano...

    il mio Rosemberg è un discorso in generale..perchè gli approfondimenti lì ho già fatti in altri post(e ancora molti ne dovrò fare):
    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=26704900
    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=26907575
    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=26913649
    e anche altri....


    ti do perfettamente ragione sul fatto che l'Europa fece i conti con l'islam molto prima delle crociate, e se leggi i miei post che ti ho linkato poco sopra capirai...
    poi se parliamo di infiltrazioni penso che tu ti riferisca ai saraceni che conquistarono la Sicilia per usarla come rampa di lancio per i saccheggi sulle città costiere italiane nel mar tirreno.

    comunque ripeto, il mio post è un discorso in generale,e apprezzo ovviamente la tua precisazione. :)
     
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  4. Rosenberg
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    CITAZIONE (Cornelio Scipione. @ 29/5/2008, 15:15)
    CITAZIONE
    Caro Cornelio, l'Europa fece conoscenza con l'Islam assai prima delle Crociate. Le penetrazioni arabe dall'Ifriqya alla Sicilia e ,soprattutto, alla penisola iberica costituirono i prodromi di una permanenza particolarmente consistente dell'Islam nel continente europeo.
    Ovviamente soprattutto in Andalusia.La presa di Toledo di Alfonso VI di Leon Y Castilia (1085) si iscrive in quella parabola che va sotto il nome di Reconquista e che, di fatto, non termina che nel famigerato 1492.
    Fletcher tende, come tutta la medievistica britannica, ad avocare il movimento "reconquista" in una prova generale della Crociata.
    In realtà mi sento molto più vicino alla Scuola Israeliana.
    Tendo a separare i due contesti e le due cause.
    Riguardo al movimento crociato, poi, il 1095 a Clermont parla chiaro.
    Urbano II non evocò "la liberazione del Sepolcro" da parte dei sovrani ...come sai bene quella è una fase successiva.
    Il Pontefice si rivolgeva ai famosi mali christiani che, bellatores soltanto di nome, trascorrevano il loro tempo a depredarsi vicendevolmente alla luce di una inesistente forza centripeta autorevole. E questi mali christiani erano piccoli milites, molto spesso spacciati per "baroni" da una medievistica ancora approssimativa. Le scorrerie, spesso chiamate col titolo altisonante di "guerre" avvenivano ormai abitualmente fra costoro che, piccoli nobili, venivano fermati irregolarmente e saltuariamente dai movimenti delle Paci di D-o che poi si evolveranno, senza grandi vantaggi a dirla tutta, in Tregue di D-o.
    Occorreva esportare questo male.
    Nell'estate del 1096 la Crociata, quella vera che si beffava delle infamie della primavera di quello stesso anno, costituiva il prodigioso esito di un'operazione socioeconomica esaltante.
    Non per nulla il Papa era Urbano...

    il mio Rosemberg è un discorso in generale..perchè gli approfondimenti lì ho già fatti in altri post(e ancora molti ne dovrò fare):
    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=26704900
    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=26907575
    http://storiaepolitica.forumfree.net/?t=26913649
    e anche altri....


    ti do perfettamente ragione sul fatto che l'Europa fece i conti con l'islam molto prima delle crociate, e se leggi i miei post che ti ho linkato poco sopra capirai...
    poi se parliamo di infiltrazioni penso che tu ti riferisca ai saraceni che conquistarono la Sicilia per usarla come rampa di lancio per i saccheggi sulle città costiere italiane nel mar tirreno.

    comunque ripeto, il mio post è un discorso in generale,e apprezzo ovviamente la tua precisazione. :)

    Sinceramente mi sembra riduttivo parlare di Sicilia come rampa di lancio delle "bande saracene"(Gallina).
    Certo, il X secolo è il periodo che viene contrassegnato come "di ferro: gli ungari, i vichinghi, i saraceni, come è noto, penetrarono nella frammentazione postcarolingia come nel burro.
    Ma la Sicilia non può essere paragonata al Massiccio dei Mori.
    La Sicilia vide l'affermazione stanziale di una dinastia kalbita, e credo che sia scorretto confondere l'attraversamento dell'isola da parte di altre incursioni a bande con l'affermazione in loco di una civiltà profondamente strutturata.
     
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  5. bradipo1
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    Quoto Rosemberg, in Sicilia gli arabi volevano restare e impiegaro molte energie per costruire una serie di monumenti.
    Se la Sicilia fu per Roma la prima provincia da utilizzare come granaio, ma certamente non apprezzata, non fu così per gli arabi.
    Metto alcune foto di monumenti arabi a Palermo:
    la zisa
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    La cuba
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  6. Cornelio Scipione.
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    potrà anche sembrare riduttivo, ma l'utilizzo poi fu quello, al di là che si radicarono i saraceni creando una vera e propria base d'appoggio.
    Io comunque non ho detto che non volevano rimanerci..anche perchè sarebbe stato assurdo metterci 50 anni per conquistarla definitivamente e poi usarla solo per nuove scorrerie sulle coste dell'italia tirrenica.
     
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  7. Rosenberg
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    CITAZIONE (Cornelio Scipione. @ 30/5/2008, 20:57)
    potrà anche sembrare riduttivo, ma l'utilizzo poi fu quello, al di là che si radicarono i saraceni creando una vera e propria base d'appoggio.
    Io comunque non ho detto che non volevano rimanerci..anche perchè sarebbe stato assurdo metterci 50 anni per conquistarla definitivamente e poi usarla solo per nuove scorrerie sulle coste dell'italia tirrenica.

    Cornelio, il termine saraceni in vece di arabi viene proprio utilizzato per distinguere gruppi disordinati a bande (Gallina) da spostamenti massivi ed ordinati.
    Come ripeto il Massiccio dei Mori è chiaramente una base d'appoggio per scorrerie via mare e terra. Novalesa venne saccheggiata da saraceni spostatisi via terra lungo tragitti ed itinerari che li portarono in Val di Susa.
    Temo che utilizzare il termine di base d'appoggio per la Sicilia sia estremamente riduttivo.
    La dinastia kalbita di Palermo si differenziava dalle bande saracene proprio per una struttura stanziale.
     
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  8. lupog
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    http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Sicilia_araba
     
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  9. Rosenberg
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    No Lupo, ti prego e ti scongiuro.
    Non wikipedia, almeno per la Storia Medievale...
     
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8 replies since 29/5/2008, 11:50   1553 views
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